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I casi di successo Kipoint - Kipoint Gubbio

Kipoint non è solo un marchio, ma è una rete di imprenditori che hanno fatto una scommessa sulle proprie capacità, superando ostacoli e trovando soluzioni per avviare e mantenere il proprio business. Per questo abbiamo deciso di intervistare Paola, del Kipoint di Gubbio che quest’anno compie 20 anni di attività, che ci racconta le criticità avute all’inizio di questo percorso, della paura di non farcela e della soddisfazione di essere riuscita, insieme ai suoi collaboratori, a restare in piedi e a far prosperare la propria attività. Conosciamo meglio il Caso di Successo Kipoint di questo mese:

Buongiorno Paola, grazie mille per aver accettato questa intervista. Da quanto è aperto il vostro punto vendita? Siete sempre nello stesso posto?

P: No, in realtà abbiamo cambiato location. Abbiamo aperto nel 2004 e siamo stati 11 anni e mezzo in un luogo, poi ci siamo spostati. Siamo qui da circa 8 anni e mezzo, ad ottobre compiamo 20 anni di attività. Qui, è più centrale e ovviamente riusciamo a prendere anche il cliente occasionale, rispetto alla location precedente che era più fuori zona.

Come pensi sia cambiato nel corso di questi vent’anni il vostro lavoro, l’attività e la clientela che avete?

P: Si è completamente trasformato. Quando abbiamo aperto, i clienti principali erano le aziende e avevamo pochissimi clienti retail; adesso in realtà chiunque spedisce e quindi anche a noi sono aumentati i clienti privati. È vero anche che ora la concorrenza è spietata e ci sono servizi che vendono spedizioni a prezzi “scandalosamente” bassi, dove il cliente occasionale acquista in autonomia. È un mercato in espansione continua, quindi chiunque oggi ci si butta.

Come avete fatto quindi a riuscire a strappare alla concorrenza qualcuno di questi clienti occasionali?

P: Attraverso la vendita di servizi particolari, ad esempio l’imballaggio, o servizi che non siano la bustarella ma pacchi più grandi e voluminosi che il portale web non sa e non può gestire. Forniamo consulenza più specifiche e li aiutiamo in settori in cui chi vende la semplice spedizione non può arrivare.

Un paio di anni fa avete avuto molti problemi, soprattutto con l’internazionale. Cosa vi ha spinto a ripartire con questo servizio? Quali sono stati gli ostacoli più duri e come li avete superati?

P: anche lì, un servizio tailor made, specifico per le persone e per le aziende. Le aziende che abbiamo, hanno esigente molto particolari, per questo ci scelgono, sono cose che da soli non potrebbero mai fare: vino negli Stati Uniti, servizi dedicati, ecc. Tutti servizi che ci hanno portato a gestire spedizioni più di valore, che è quello che è effettivamente aumentato rispetto al numero in sé. 

Se dovessi guardare indietro agli ultimi vent’anni, qual è stato secondo te il momento più difficile?

P: Assolutamente i primi anni. Ho aperto il negozio che ero completamente sola, ho preso un mutuo e poi un finanziamento con fondi regionali. È stato molto faticoso: all’inizio le persone non sapevano neanche che cosa facessi e io avevo pochissima esperienza. Più di una volta ho pensato che avrei voluto mollare, ma avevo comunque degli impegni economici da dover rispettare. Certo, hanno aiutato anche le persone intorno a me che mi hanno sostenuta in diverse occasioni e oggi, anche se non siamo un negozio che fattura milioni, non abbiamo debiti e ci paghiamo un discreto stipendio, posso dirmi molto soddisfatta.

Pensi che aver avuto una rete in franchising a supporto ti abbia aiutato nei momenti di difficoltà?

P: assolutamente sì. Va detto comunque che quando abbiamo iniziato ovviamente Kipoint non era molto conosciuta e non era così solida come lo è oggi: c’era la paura che potesse cedere la rete, soprattutto i primissimi tempi. Poi i numeri sono iniziati a girare, quindi oggi mi sento abbastanza tranquilla: ho maturato un’esperienza tale che mi fa affrontare tutto con più serenità e poi è un tipo di business che funziona e riesce facilmente, anche per me che sono molto pigra! In questi ultimi anni abbiamo preso clienti anche fuori, però bisogna riflettere sul fatto che all’inizio lavoravamo su una realtà molto piccola, che è Gubbio, che è di base formata da un’azienda enorme che polarizza tutto, e piccoli negozietti intorno; quindi, era molto faticoso lavorare in questa realtà. Un incoraggiamento forte, nei periodi di sconforto, è arrivato sicuramente da Borsetti, che mi ha sostenuto e stimolato nelle idee. La fortuna delle persone che hai intorno è tutto! Borsetti era molto rigoroso e ci diceva “abbiamo tutte le carte in regola per andare avanti, abbiamo tutte le forze per farcela, quindi anche tu vieni avanti con noi e continua a crederci!” e poi è andata effettivamente così.

Bene, quindi con molto tenacia arrivi ad oggi. Cosa vorresti cambiare ancora della tua attività? Cosa vorresti migliorare?

P: io vorrei lavorare di più sull’internazionale, soprattutto l’internazionale di qualità. Prendere nuovi clienti internazionali business, quello mi darebbe molta più soddisfazione, mi intriga; senza ovviamente abbandonare il resto.

Che bell’obiettivo! Grazie mille per questa preziosa intervista. In bocca al lupo per quest’anno Paola!

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