Aprire una nuova attività commerciale presenta sempre grandi difficoltà e sfide che ci mettono a dura prova: lo sanno bene i Kipoint che aprono al pubblico e devono far crescere velocemente il proprio business e godere dei primi frutti del loro duro lavoro. Fra tanti, oggi abbiamo deciso di riportarvi la testimonianza del Kipoint di Palermo Saven com, aperto a dicembre 2021, in poco più di due anni ha saputo ricavarsi la propria fetta di mercato, portando a casa numeri che danno loro grande soddisfazione. Parliamo con Greta, dipendente del Kipoint, entrata a far parte della squadra qualche mese dopo l’apertura ufficiale.
Buongiorno Greta, grazie mille per aver accettato questa intervista. Da quanto è aperto il vostro punto vendita? Siete sempre nello stesso posto?
G: Abbiamo aperto a dicembre 2021 (possiamo considerare quindi da inizio 2022 l’effettivo inizio delle attività) e siamo rimasti sempre nello stesso posto, proprio in centro a Palermo.
Quali pensi siano state le difficoltà maggiori che avete riscontrato appena avete aperto?
G: La prima vera difficoltà è stata quella di far conoscere alle persone il marchio Kipoint e quindi tutti i servizi che erogavamo. Una volta, ancora ricordo, è entrato un signore correndo e ha detto “Giocami l’1 sul Milan!”; insomma non avevano proprio idea di quello che facevamo.
Come siete riusciti a smarcare questo problema?
G: Siamo partiti con l’estetica del negozio: su una delle vetrine abbiamo messo un microforato che esponesse per iscritto tutti i servizi che erogavamo, in modo che anche le persone di passaggio avessero subito ben chiaro cosa facevamo. Poi abbiamo lavorato con la presentazione fuori dal negozio: presentarci alle aziende. Abbiamo sviluppato una rete commerciale su tutta la Sicilia: dopodiché è scattato il passaparola; infatti, molti dei nostri clienti ci consigliavano ad altre aziende.
Se potessi tornare indietro cosa fareste di diverso?
G: abbiamo modificato tante cose nel corso del tempo. Per esempio, i primi tempi facevamo esclusivamente il contatto telefonico con il cliente, invece abbiamo capito che è importante il contatto diretto: ora infatti andiamo a visitare le aziende dei nostri clienti e ci presentiamo di persona. Vedere di persona come funziona il loro processo è stato illuminante per noi, ma anche un valore aggiunto percepito da parte del cliente: loro, in questo modo, danno un volto ad una voce, instaurando con noi un rapporto di fiducia solido e noi abbiamo modo di sviluppare e suggerire servizi e assistenza dedicati e personalizzati sulle loro esigenze.
Se dovessi dare un consiglio a un Kipoint che ha firmato oggi, quale ti sentiresti di dare?
G: Sicuramente di formare in maniera eccellente le persone che lavoreranno nel punto vendita. Io non ho potuto partecipare al corso di formazione poiché sono subentrata in corsa alla vecchia risorsa e ho dovuto quindi imparare sul campo, ed è stato molto più faticoso. Vanno formati soprattutto sull’assistenza post-vendita: è importante far capire al cliente che noi non siamo qualcosa di separato da loro, ma siamo un’estensione della loro azienda. È un lavoro che ho dovuto fare io quando sono subentrata: eravamo addirittura visti come “il nemico” in caso di problemi o disservizi; ho dovuto dimostrare loro che il loro interesse, era il nostro. Per questo partecipo sempre molto volentieri alle sessioni di Academy o ai corsi di aggiornamento, perché ho provato sulla mia pelle quanto sia importante avere una buona formazione e non mi faccio più sfuggire l’occasione!
Quindi importante mantenere il rapporto. Immagino anche a scapito del guadagno ogni tanto, giusto?
G: Assolutamente sì. A volte dobbiamo venire incontro all’azienda che ha subito il disservizio, anche se questo non ci porta il margine che avevamo programmato; questo ci permette di tenere il cliente. Poi ovviamente essendo il nostro core business basato su spedizioni di aziende, è ovvio che questo tipo di azioni sono all’ordine del giorno. Se pensi che abbiamo più di 300 postazioni Ksync per clienti in tutta la Sicilia e fuori! Alcune volte ci hanno addirittura detto di aver ricevuto offerte economiche più vantaggiose dai competitor ma hanno deciso di rimanere con noi perché l’assistenza e la disponibilità che noi offriamo vale altamente quel sovrapprezzo in più. Per noi non è semplicemente un lavoro: io in primis ma anche i miei collaboratori lavoriamo per passione e nessuno di noi viene la mattina solo per sbarcare il lunario. L’ho detto a tutti i nuovi assunti: “questo lavoro ti deve piacere!” e spero di averlo trasmetto anche io in prima persona.
Alla luce della crescita sorprendente che avete avuto in questi due anni, pensi che vi abbia aiutato far parte di un franchising, in particolare Kipoint?
G: Certo. Ci sono tantissime cose positive nel far parte della rete Kipoint. Prima fra tutte, mi viene da dire, l’assistenza che ci viene fornita. Fino allo scorso anno avevamo l’assistenza di Poste standard, quindi il call center: non mi sentivo veramente aiutata. Oggi invece si, avere come assistenza operativa il team Kipoint, vuol dire avere qualcuno che veramente è lì per aiutarti e che sta facendo tutto il possibile, permettendoti anche di aggiornare passo passo il cliente di ogni passaggio (che sia con la filiale o altre strutture). Così anche avere a disposizione delle persone che possono consigliarti e condividere delle competenze, che sono interessati a formarti non solo a risolvere il singolo problema.
Ultima domanda: cosa ti piacerebbe migliorare quest’anno? Nuovi obiettivi?
G: Vorremmo aumentare il cliente occasionale. Poi vorremmo iniziare ad organizzare dei servizi di logistica, visto che nella nostra zona c’è molta richiesta; avere un magazzino fisico ma anche permettere al cliente di avere un magazzino virtuale dove inviare gli ordini e poi ci pensiamo noi a fare tutto. Infine, come non menzionare l’internazionale, vogliamo crescere ancora di più, anche se già quest’anno abbiamo aumentato notevolmente i volumi.
Tanti progetti da realizzare quindi! Grazie mille per questa preziosa intervista. In bocca al lupo per quest’anno Greta!